Il report di Casaleggio Associati del 2022: la conferma del settore eCommerce

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Il 2022 per gli eCommerce: l’anno delle conferme

Casaleggio Associati ha realizzato anche per il 2022 un rapporto sugli eCommerce in Italia: sono oltre 3 milioni e mezzo gli italiani arrivati online negli ultimi due anni e il fatturato è aumentato del 33% rispetto al 2021 (raggiunti oltre 64 miliardi di euro). La pandemia, e i vari lockdown che ne sono conseguiti, hanno letteralmente messo in ginocchio i commercianti italiani, causando la chiusura di migliaia di serrande, ma ha anche causato una migrazione verso il commercio online, fomentando una crescita esponenziale del mercato nazionale e internazionale.

In Italia gli investimenti in ambito eCommerce non sono ancora sufficienti, mentre in Europa il digitale rappresenta il 17% delle vendite al dettaglio. Una statistica importante riguarda i flussi di vendita dall’Italia verso altri paesi europei: oltre la metà degli eCommerce italiani vende all’estero con una media del 32% del fatturato, proveniente da clienti spagnoli, francesi, tedeschi e inglesi.

Nonostante i dati sembrino a favore della maggior parte dei commercianti che si sono tuffati nel vasto mare di internet sono comunque i grandi marketplace ad avere la meglio. Le aziende che dispongono di ingenti infrastrutture sono scelte dalla maggior parte degli utenti per la qualità/sicurezza del servizio e si impongono nella classifica dei top 100 eCommerce.

Cosa ci si aspetta veramente dal 2022? Un anno di ulteriore accelerazione e crescita per gli eCommerce. In particolare gli occhi sono puntati sul settore del Turismo, dal momento in cui il virus ha rallentato l’offensiva le attività riapriranno e si prospetta un’estate calda anche dal punto di vista economico.

Per quanto riguarda le varie attività necessarie per garantire il benessere di un eCommerce il 2022 invece non sarà l’anno più semplice per i mercanti 2.0. Il 32% delle aziende dichiarano di ritenersi soddisfatte in generale e di aver trovato la strada giusta per promuovere il proprio brand (-16% rispetto al 2021). Un’altra statistica, invece, salta subito all’occhio e ha tutte le carte in regola per essere interpretata come “preoccupante”: il 55% delle aziende ritiene l’attività di promozione complicata (+12% rispetto al 2021). Il 14% delle aziende invece dichiara insoddisfacente l’attività dal momento in cui non riescono a trovare un sistema che comporti un rapporto costi/guadagni soddisfacente.

Possiamo dire che dopo un anno semplice (passateci il termine) per quanto riguarda l’acquisizione dei clienti, il tema advertising e marketing torna ad essere focale. Il costo di acquisizione medio in Italia è di 34,4 €, il quale poi varia in base al mercato di riferimento. Ad esempio nell’ambito della moda si tratta di 93€, mentre il quello del food è di 25€ e quello dell’elettronica invece è di 33€.

Tra le varie attività del reparto marketing quelle SEM registrano un incremento del 19% rispetto lo scorso anno. Sul podio troviamo anche le attività di SEO con il 14% degli investimenti e i Social Media con il 13%.

Oggi l’eCommerce Manager è impegnato su diversi fronti: monitorare le performance delle vendite e i dati sulla customer base, definire l’evoluzione delle strategie digital, gestire il team interno e le relazioni con le altre aree aziendali, definire ed evolvere le campagne di promozione, organizzare l’evoluzione della piattaforma e l’innovazione tecnologica, effettuare analisi di mercato e studiare l’evoluzione dei trend, verificare l’operatività quotidiana e il problem solving, gestire le collaborazioni con terze parti.

LO STATO DEGLI ECOMMERCE NEL MONDO

Il 62% della popolazione mondiale accede a internet. La maggior parte di essi utilizza il telefono per farlo e per il primo anno gli acquisti mobile hanno superato quelli effettuati da desktop. La Cina è senza dubbio il paese più attivo sulla rete, registrando 1.011 miliardi di utenti attivi.

Il 2022 vedrà il commercio online raggiungere l’esorbitante cifra di 5 mila miliardi di dollari di fatturato, con un euro su cinque spesi sul retail online. Gli acquirenti online hanno superato i 3,5 miliardi, registrando un +10% rispetto al 2021. La spesa media annuale di ogni utente è aumentata del 7,4% solo nell’ultimo anno, nonostante le differenze tra i vari paesi siano ancora evidenti.

I settori che hanno visto i maggiori incrementi in termini di fatturato a livello mondiale sono: Elettronica (12,5%), Moda (17,5%), Bellezza e Salute (21%), Alimentari (37,8%), Arredamento (12,5%), Media (10,5%), Hobby/DIY (17,5%).17 Le nuove tecnologie stanno spingendo anche le categorie di prodotto storicamente più difficili da vendere online. Entro il 2025 infatti, dal 10% al 15% di tutte le automobili verrà venduto online, aggiungendo oltre 150 miliardi di dollari all’anno ai ricavi dell’e-commerce. Anche altre categorie costose, come gioielli e mobili, accelereranno i loro ricavi online.”

Il 60% dei cittadini europei ormai acquista online e il fatturato e-commerce europeo ha avuto anche nel 2021 un’accelerazione arrivando a valere 732 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda i metodi di pagamento il 44% degli abitanti del vecchio continente prediligono i portafogli digitali, il 42% la carta,  32% PayPal, 11% metodi di pagamento locali, 11% pagamento alla consegna e il 3% rimanente con i servizi offerti da Google, Apple e Samsung.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Come anticipato precedentemente l’Italia non è ancora al passo con i ritmi celeri del commercio online. L’italiano medio non spende quanto abitanti di altri paesi e gli investimenti non sono sufficienti per favorire una crescita che sia esponenziale e repentina simultaneamente. Una componente che potrebbe far storcere il naso riguarda gli acquisti effettuati su eCommerce stranieri: il 67% degli italiani ha acquistato all’estero e praticamente la totalità lo ha fatto sui marketplace.

Questa situazione ha spinto il nostro governo ad alzare la voce, effettuando, ormai all’ombra dei giganti internazionali. Ad esempio Amazon è stato multato di 1,1 miliardi per abuso di posizione dominante e per utilizzo improprio dei dati personali degli utenti.

Nonostante l’innegabile crescita del commercio online italiano comunque meno del 15% delle imprese guadagna 1€ su 100€ dalle vendite online. In Europa la media è del 20% con un picco del 37% in Danimarca. Cosa ci dimostra questo dato? Che i commercianti 2.0 italiani ancora devono acquisire tecnica e confidenza con questi nuovi strumenti di vendita. Purtroppo ad approfittare di questa lacuna sono i venditori stranieri, che si propongono agli utenti italiani come unica e valida alternativa.

Arriviamo però al sodo: il valore del fatturato degli eCommerce in Italia nel 2021 è stimato in 64,04 miliardi di euro, con una crescita annuale del 33%. È proprio il 2021 ad essere protagonista di questa crescita, posizionando il Bel Paese al quarto posto per percentuale di crescita di utenti in un anno: +78%, dopo Canada, Olanda e Regno Unito.

Il Report di Casaleggio Associati mostra un grafico riguardante la distribuzione del fatturato in Italia nel 2021 e lo commenta così: “L’impatto del lockdown ha avuto un forte impatto sui rapporti di forza tra settori che sono in continua evoluzione. Il Tempo libero, da anni il settore più importante, continua ad esserlo e rappresenta il 48% del fatturato. L’incidenza positiva è data in particolare dalla crescita del gioco online, così come degli acquisti legati agli hobby e allo sport.

Al secondo posto nella distribuzione dei fatturati, salgono di una posizione i Centri Commerciali online con il 22%, contro il 21% dell’anno precedente. La crescita in termini di fatturato è del 40%.

Il Turismo è il settore più penalizzato, con una perdita nel 2020 del 58% ed una ripresa nel 2021 del 29%, non andando ancora a compensare l’impatto della pandemia. Come lo scorso anno rappresenta l’11% del fatturato totale, ancora lontano dal 26% del 2019.

L’Alimentare, dopo aver guadagnato un +63% nel 2020, nel 2021 ha una crescita ancora importante pari al 37% e rappresenta oggi il 6% del totale fatturato e-commerce italiano.

A seguire le Assicurazioni che scendono leggermente in termini di share (4% sul totale) con una percentuale di 25% crescita annua del 5%.

L’Elettronica di consumo cresce del 21% con un 4% sul totale fatturati; segue la Moda: stabile al 2% del totale, ma che continua la sua crescita con un +36% nel 2021 dopo il 14% nel 2020 rispetto al 2% del 2019.

Per l’Editoria le vendite online sono cresciute del 19% e il settore riesce a mantenere circa il 2% di share.

16% Chiudono la classifica Salute e Bellezza / Casa-Ufficio e Arredamento. Questi due settori pesano ancora molto poco sul totale, l’1% ciascuno, ma nel corso del 2021 sono cresciuti considerevolmente. Il primo è quello che ha registrato la crescita maggiore (dopo il settore Alimentare) del 38%, mentre il secondo si attesta su una crescita del 24%, in linea con la crescita dello scorso anno.”

I NUOVI TREND

Le piattaforme social hanno integrato gli eShop, dando la possibilità agli utenti impegnati nello scrolling di acquistare direttamente dai profili dei venditori. I social media che ancora non avevano funzionalità di acquisto, come Twitter, le stanno ora inserendo. Ad esempio Shopify ha stretto una partnership con Tiktok. Il Social shopping è stimato per un valore di 315 miliardi di dollari nel 2021 a livello mondiale. Ora il social shopping si sta evolvendo nel Live Video shopping, si tratta di una vendita live dei prodotti, una sorta di evoluzione delle televendite, per la felicità di Giorgio Mastrota. Questo trend si è sviluppato in Cina e oggi si sta espandendo a macchia d’olio verso l’Europa e gli Stati Uniti.

Un’altra novità riguarda gli eCommerce vocali. La diffusione incredibile degli assistenti vocali ha reso possibile l’acquisto dei prodotti attraverso i comandi vocali. Un esempio lampante è la celebre Alexa di Amazon.

Tanti negozi fisici hanno scelto di integrare gli scaffali tangibili a quelli virtuali. Ad esempio, Ikea, a Londra, ha aperto un piccolo negozio, nel quale espone un quantità ridotta di prodotti, offrendo però ai clienti la possibilità di ordinare la consegna a casa dei prodotti assenti direttamente dagli schermi installati nel negozio fisico.

Come se non bastasse fa irruzione nel mercato online anche la realtà aumentata. Si tratta di una simulazione della realtà. Facciamo un esempio pratico per rendere tangibile questo concetto così astratto: sempre Ikea ha sviluppato un’app che permette agli utenti di “posizionare”, attraverso la fotocamere del telefono, i mobili e vedere se sono in sintonia con il resto dell’arredamento o se occupano lo spazio che serve.

Un altro trend riguarda una parola che tutti ormai conosciamo ma che ancora non siamo riusciti a comprendere fino in fondo il significato: il Metaverso.  Le multinazionali già stanno creando ambienti virtuali che sostituiranno porzioni della realtà e permetteranno agli utenti di accedere tramite visori 3D, con avatar realistici, incontrare altri utenti, creare oggetti o proprietà virtuali, andare a concerti, conferenze, viaggiare e altro.

ESHOPPINGADVISOR: FATTORE DI ACQUISTO FONDAMENTALE

Ma cosa guida veramente un utente all’acquisto di un prodotto online? Gli utenti vogliono essere liberi di fare i propri acquisti in serenità: è proprio la fiducia l’elemento fondamentale nel processo decisionale di acquisto.

Negli ultimi mesi, con l’aumento esponenziale dello shopping online da parte degli italiani, è cresciuto anche il numero di e-commerce e, di conseguenza, la concorrenza a cui ogni venditore è soggetto.

Ogni elemento capace di differenziare il nostro negozio online da quelli appartenenti al medesimo settore diventa fondamentale.

In questa guerra spietata all’ultimo click, è importante ripetere un concetto fondamentale: vendere online non significa solamente creare un sito e inserire prodotti.

Queste due attività sono solo una parte di tutto il processo di gestione di un e-commerce. E, in questo processo, le recensioni online e la personalizzazione giocano un ruolo fondamentale.

Le recensioni online sono, al giorno d’oggi, un ingrediente fondamentale del successo, un qualcosa di imprescindibile, sia per il venditore che per il consumatore. Se per il primo, infatti, è vettore di vendita (più ne ha e meglio è, se positive), per il secondo è strumento d’esame per valutare il prodotto o il servizio proposto.

E se quella delle recensioni online è una realtà a cui non ci si può sottrarre, allo stesso modo lo è la personalizzazione. Gli utenti che acquistano online vogliono conoscere le esperienze di altri acquirenti tanto quanto vivere un’esperienza unica, di cui non ci si stanchi mai di ripetere.

Così riporta Casaleggio Associati riguardo i driver di acquisto: “A livello mondiale le leve principali di conversione rimangono legate agli sconti sul prezzo. Tuttavia a parità di sconto alcune tipologie si dimostrano più efficaci. In particolare la consegna gratuita è ritenuta un driver di acquisto dal 51,1% degli acquirenti mondiali, seguito dai coupon (39,2%). Le recensioni degli altri clienti risultano il terzo sul podio con il 33,5%.

eShoppingAdvisor è tra le piattaforme di raccolta, esposizione e valorizzazione delle recensioni migliori in Italia. Siamo stati scelti da più di 6000 eCommerce di piccole e medie dimensioni per aumentare le vendite, la credibilità e la visibilità.

Per concludere questo articolo ti riportiamo un grafico che testimonia quanto le recensioni, oggi più che mai, siano necessarie per far crescere il tuo eCommerce.

Fonte dati: Report Casaleggio Associati, eCommerce in Italia 2022.

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